Il blogghetto degli appunti

  1. Meglio morti
    che finire in queste mani

    Da anni si protrae la crisi de L'Unità, lo storico quotidiano fondato da Antonio Gramsci e da sempre voce del comunismo italiano prima e della...sinistra poi.
    In crisi Come gran parte dell'editoria che non usufruisce del sostegno di magnati e gruppi finanziari.

    I pescecani comunque si aggirano attorno al pesce agonizzante sperando di poterselo pappare senza fatica.

    Il giornale è in liquidazione e fallirà se entro il 30 luglio non troverà un acquirente.
    Purtroppo gli unici che si dicono disposti a rielvarlo sono politicamente agli antipodi della storia del giornale oltre che personaggi discutibili moralmente.
    Daniela Santanchè e Paola Ferrari sono i potenziali acquirenti, le due befane capitaliste vorrebbero impadronirsi de L'Unità.
    poveraunita
    Questo fra l'indifferenza quasi totale della sinistra politica (ammesso che ancora esista) italiana che assisterebbe impassibile ad una operazione del genere.

    A questo punto meglio farla finita, che il giornale orgoglio della sinistra italiana per decenni, sparisca definitivamente nell'oblio, prima che alle due comari si associ magari pure la Mussolini....
    Last Post by next il 15 July 2014
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  2. La parabola del PCI
    Da Gramsci a Renzie

    e cosi siamo arrivati alla fine della parabola o dell'iperbole se vogliamo restare nel campo della geometria.
    La nemesi (non compensativa) del comunismo in Italia si è definitivamente compiuta.
    La scelta plebiscitaria di Matteo Renzi a capo di quello che fu il partito fondato da Gramsci a Livorno nel 1921 non puo che segnare il definitivo tramonto non solo del comunismo che già era sparito da tempo ma della sinsitra parlamentare in Italia.
    Un boyscout, un parrocchiano, un democristiano , un liberista alla guida del Partito di Gramsci e che fu di Togliatti,Berlinguer, Ingrao,(che infatti Renzie non ha neanche lontanamente nominato nel suo trionfale discorso)cancella di fatto la sinistra parlamentare dal nostro paese.
    Già un democristiano camuffato da PD è alla guida del governo, appoggiato da un'altro democristiano della destra berluschina, adesso ne abbiamo anche uno alla guida del "maggior partito di sinistra" quindi che tipo di politica dovremo aspettarci nei prossimi anni?
    Semplice, sarà il continuum della politica neoliberista,finanziocratica, tecnoeuropeista che sta distruggendo il tessuto economico e sociale del nostro paese.
    La totale evaporazione di una forza politica rappresentativa organizzata, che porti avanti le istanze sociali finirà per consegnare la protesta e l'opposizione a movimenti spontaneisti privi di ogni reale possibilità di incidere sulle linee di politica economica del governo.L'opposizione organizzata sarà nelle mani della destra estrema come gia avviene in altri paesi in sofferenza.

    La sinistra si è suicidata; l'unico possibile leader che abbia ancora un credito presso i lavoratori ed una possibilita sarebbe Landini ma non pare intenzionato a fare politica mentre i sindacati appaiono sempre piu in difficoltà.

    Va beh volevo dire questo ed altro ma i pipponi politici non li leggo piu figuriamoci se mi va di scriverli.

    Mala tempora currunt, ci vediamo a destra.
    Last Post by Insel il 11 Dec. 2013
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