Il blogghetto degli appunti

  1. A lezione di civiltà
    Dopo la partita si puo morire

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    Un evento che quantomeno dovrebbe far riflettere molti (si spera) e che riempie di speranza molti altri.
    In Belgio un uomo 41enne malato terminale di cancro dopo 20 anni di lotta e 37 operazioni ha deciso di arrendersi.
    Prima ha voluto però vedere per l'ultima volta la sua squadra del cuore vincere una partita e cosi si è recato allo stadio con moglie e figlioletta. YOU'LL NEVER WALK ALONE gli hanno dedicato un enorme striscione i tifosi del Bruges.
    Il giorno dopo in ospedale senza clamori e senza scontri ideologici o politici, come si fa in un paese civile, applicando una legge dello stato,gli è stata somministrata l'iniezione letale che ha posto fine alle sue sofferenze ed alla sua vita.

    Non ho sottolineato quella frase a caso, l'uomo ha deciso liberamente ed in piena coscienza di porre fine alle sue inutili sofferenze.
    In Italia, per le ragioni che tutti sappiamo, non è possibile una cosa del genere, proprio l'altro ieri Emma Bonino, anche lei sofferente di cancro, ha detto che in Italia è urgente una legge sulla eutanasia, mentre ora si scarica la responsabilità sulle spalle dei medici che spesso di fronte a casi disperati e senza speranza daccordo con i familiari procedono autonomamente esponendosi a rischi.
    Inutile dire che la sua proposta oltre a non essere minimamente stata presa in considerazione ha ricevuto pure dure critiche dalle solite sfere catto-politiche.
    Ricordiamo tutti l'episodio di Eluana Englaro per non porci gravi interrgativi sul livello di arretratezza civile in cui versa il nostro paese su certi argomenti.
    Ricordo anche, personalmente, l'episodio di Lucio Magri (andate a vedere chi era se non lo ricordate) che per fare la stessa cosa dovette recarsi in Svizzera.
    Insomma Belgio, Svizzera, Olanda, GB, e d altri sono tutti paesi che hanno deciso di dotarsi di leggi in materia, in Italia non si puo neanche sollevare la questione.
    I commenti credo non servano.
    B_A_VKxUwAIo3lE

    Edited by next - 6/3/2015, 10:56
    Last Post by francesca Barrocu1 il 6 Mar. 2015
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  2. Il figlio dell'ultrà

    Ci sono poche cose di questi tempi che mi spingono a vncere il crampo dello scrivano, ma a volte capita.
    Un episodio di quelli che rivelano situazioni che stanno...a monte si è verificato giorni fa.
    Qualcuno forse sapra che lo stadio della Juventus è stato interdetto per una giornata di campionato ai tifosi cosiddetti "ultras" per cori , etriscioni e grida razziste nei confronti dei giocatori di una squada avversaria.
    La società ha pensato di rimppiazzare i tifosi...interdetti invitando nella curva scolaresche e bambini.L'iniziativa è stata salutata da unanimi consensi, se non che è accaduto cio che nessuno si aspettava, anche i bambini si sono messi ad inveire contro i giocatori "avversairi".Certo senza raggiungere la truculenza dei loro piu adulti colleghi ma insomma nessuno si aspettava una situazione del genere.

    Purtroppo la morale che si ricava dall'episodio è molto amara, inutile aspettarsi novità dalle generazioni future quando o modelli educativi sono quelli che sono.Del resto basta andare inun campetto qualsiasi dove giocano i ragazzini per assistere a situazioni imbarazzanti da parte dei genitori che gia da piccol inculcano ai loro figli l'arte dell'inganno, della furbizia, della simulazione della slealtà, per non parlare dei cosiddetti dirigenti delle squadrette.Uno spettacolo avvilente.
    Il figlio di un ultra sara anche lui un ultrà.
    Last Post by Insel il 9 Dec. 2013
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  3. Vecchia Inter dei bauscia addio
    il doloroso passaggio nelle mani degli indonesiani

    Alla fine si tratta solo di onorare un nome, ilnome vero di quella che tutti chiamiamo Inter è Internazionale Football club Milano.
    Prima era una "internazionale familiare" adesso è una vera internazionale anzi intercontinentale, o come si dice oggi globale.

    D'altra parte se ormai 10 giocatori su 11 sono stranieri delle piu disparate nazionalità un motivo ci dovra pur essere.
    Si tratta solo di fare uno scalino in su e si arriva alla dirigenza, alla proprietà.
    I tifosi ma anche i semplici simpatizzanti dell'Inter sono sotto shock ; immaginare la blasonata squadra dei bauscia nelle mani di qualcuno che non sia milanese sembra impossibile , non solo, ma nell'immaginario collettivo gli orientali a noi hanno sempre dato l'impressione di gente furba, scaltra facile alla fregatura.
    Ma cosi ormai è; nello sport professionistico e nel calcio in particolare la passione, l'attaccamento alla maglia alla cosiddetta "bandiera" conta solo per i tifosi che però economicamente hanno sempre meno peso.Le sorti di un club sono ormai segnate dai contratti televisivi, dall'appeal nei confronti di grandi investitori, nel marketing ,nel business.
    Per il petroliere semplice Moratti questa situazione era diventata insostenibile in tempi di crisi e di contrazione dei fatturati.

    Vediamo il bicchiere mezzo pieno.
    In Inghilterra e non solo li numerosi grandi club sono in mani non britanniche, in Italia per ora c'è la Roma e adesso l'Inter ma è lecito pensare ad altri futuri casi piu o meno clamorosi.
    Speriamo che almeno i nuovi padroni non cambino i colori sociali della squadra, o che non ne riscrivano il nome lella lingua dei loro incomprensibili geroglifici, che insomma ne conservino la facciata,sarebbe davvero roppo per le già sconfortate truppe nerazzurre.
    La storia racconta che l’Ambrosiana Inter fu fondata all’inizio del secolo breve in un’osteria sui Navigli da 44 gatti dissidenti che avevano abbandonato il Milan perché non faceva giocare gli stranieri.
    Inter+Milan+Wallpaper+2011

    Interisti di tutto il mondo unitevi! L'Internazionale è risorta.

    Edited by next - 21/9/2013, 09:55
    Last Post by next il 21 Sep. 2013
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